lunedì 23 marzo 2009

La primavera, il sole e il barboncino

Oh che bellissima giornata ho trascorso ieri!
A Ginevra era esplosa la primavera, e utilizzo un verbo all’imperfetto perché in effetti questa esplosione si è limitata alla sola giornata di ieri... svizzera ladra!!!

Ma ieri, oh ieri, che giornata!
Un sole caldissimo, un cielo blublublu, il cinguettio degli uccelli....
E per festeggiare lo scioglimento dei ghiacci, Nohad e io siamo state invitate a pranzo in una bellissima casetta di campagna, oltre il confine sud della città, in territorio francese. Una casetta in pietra, con gli interni di legno e le travi a vista, circondata da un bellissimo giardino fiorito e colorato.
Oh, che meraviglia. Tutto sembrava un inno alla primavera e alla natura.

Scese dall’auto, con il sole caldo dietro la testa e la casetta di fronte ho iniziato a sorridere e canticchiare “Caaaaaaaaaaaaaaaasta diiiiivaaa”.
La padrona ci ha fatto accomodare in giardino per prendere “l’aperó” e da lontano ho visto un coso bianco correre a gambe aperte verso di noi.
Toh...un barboncino!
Che culo!
Ma non mi sono fatta distrarre da quel piccolo mostricciattolo che si aggirava tra le gambe del tavolo, delle sedie e nostre.
Ho chiuso gli occhi, ho continuato a godermi quel magnifico sole sul viso, riappacificandomi con la natura.

Ora del pranzo.
Entrate nella casetta, decorata con narcisi, tulipani e tantissimi altri fiori gialli, ci siamo accomodate alla tavola imbandita.
Piatto egiziano (Moloria) e vino francese.
Dopo aver tagliuzzato per bene il pollo, dopo aver messo il riso, dopo aver ricoperto tutto con la moloria, dopo aver aggiunto un cucchiaio abbondante di aceto e cipolle tritate e per finire un pó di pita croccante, impugno il cucchiaio e ... la bestia inizia a passarmi tra le gambe. Ancora?!
Tutte facevano finta di niente, cosí anche io ho fatto finta di niente e ho continuato a mescolare con disinvoltura nel piatto per iniziare a mangiare.
Ma la bestia si è fatta piú invadente ed ha iniziato a saltarmi addosso.
Ora, la mia sedia era un tantino alta, quindi, visto che quel coso bianco non riusciva a rimanere con le due zampacce sulle mie gambe per piú di un secondo, ha iniziato una sorta di balletto malefico per cui si appoggiava e riscendeva, si appoggiava e riscendeva...

Per prima cosa, senza perdere la calma ho delicatamente tolto il tovagliolo che avevo appoggiato "con signorilità" proprio sulle gambe e l’ho fatto sbadatamente cadere. Mi sono rialzata, ne ho preso uno pulito e l’ho messo per benino accanto al piatto, giusto per evitare di asciugarmi la bocca con un pulisci piedi per cani!

Credevo che la danza fosse finita ... invece no ... appena riseduta, la bestia isterica ha riiniziato il suo stretching diabolico.
Eccheppalle!!!!
Dieci minuti di su e giú.
Stavo perdendo la calma.
Fino a che mi sono alzata di nuovo, per prendere ancora un pó di riso, e ho assestato un colpetto strategico a quel cane meledetto. È stato un colpetto decisamente leggero, ma devo dire che ha funzionato: si è allontanato per cercare altri lidi (o palestre) e mi ha lasciato in pace.

Finito il pranzo, tutte nuovamente fuori in giardino, per sorseggiare una tazza di “ottimo” caffè, preparato in un aggeggio stranissimo e davvero poco invitante, che temevo mi avesse fatto il solito effetto purga del caffè locale.
Ma il sole, i fiori, gli uccelli erano cosí potenti, che neanche la miscela ha avuto la meglio su di me.

Ma la bestiolina continuava a ronzarmi attorno…
….
Cosí, con un altro grande atto di maestria ho detto alla "signora del barboncino": “Mi scusi, ma questo dolcissimo cagnolino ha tutti gli occhiettini sporchi sporchi. Perchè non lo prende e lo porta in bagno e lavarglieli (togliendolo immediatamente dalla mia vista?)”.
E lei: “Uh, accidenti, è vero! Nohad, saresti cosí gentile da passargli un pó la cremina per gli occhi?”
La cremina per gli occhi?
Questa viene e porta davvero un tubo di crema oftalmica per cani, con tanto di dischetti struccanti e cotton fioc. E Nohad, rapita dal dolcissimo barboncino bianco, ha iniziato a passargli la cremina, mentre lo accarezzava, lo abbracciava e lo baciava.
Che romantico quadretto!
Ed io che immaginavo tutte le pulci, o al minimo tutti quei germi, che camminavano addosso a Nohad, e pensavo alle strategie per non toccarla fino a che non si fosse totalmente spogliata una volta a casa.

Ma alla fine… il battesimo: dopo aver curato e coccolato quell'odiosissimo barboncino, lo ha fatto saltare a terra, si è alzata, si è avvicina a me e, dicendo a gran voce “Dobbiamo proprio trovare qualche contatto perché la mia dolce Lucykaia trovi un buon posto di lavoro!”… mi HA ACCAREZZATO LA GUANCIA!!!!

"Caaaaaaasta diiiiivaaaaa"

2 commenti:

  1. Cara
    porta pazienza: a volte i cani hanno più attenzioni di noi
    Io ci sono abituato
    ma i veri cani sono i loro padroni

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  2. Porta pazienza e goditi la vita !!! Il cane ti dava noia? Lo facevi "gentilmente" presente alla proprietaria. Senza colpetti più o meno gentili.

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