lunedì 30 marzo 2009

"Oh tell me where your freedom lies"

Troppe volte nella mia vita ho trovato persone che non mi hanno capita, che mi hanno giudicata fermandosi all’apparenza, che hanno creduto che lo strato superficiale rappresentasse tutta me.
Questa è la condanna delle persone riservate, delle persone che hanno pudore e delle persone che decidono di non prostituire la loro anima.
Non sono una ciarliera e non lo saró mai. Dó peso ad ogni gesto e parola. Tutto ha un senso in ció che dico e che faccio. Nonostante ci sia dentro di me un labirinto intricato, in cui troppo spesso compaiono camere nascoste e portoni chiusi con il lucchetto, c’è sempre una logica nella mia essenza. Basta soffermarsi un pó di piú e guardare in profondità tra qualche crepa dei miei mille muri.
Io non confido chiavi né mappe. Per starmi vicino, per capirmi, basta osservare e ascoltare. Basta parlare con me. Senza pregiudizi né giudizi. Con dolcezza. Conservo i miei fiori con molta cura, lontano dalle aggressioni di un qualunque predatore.
La cautela, peró, viene scambiata per presunzione, la riservatezza per spocchia, la sensibilità per debolezza e la libertà per protagonismo.
Una pozzanghera non è profonda.
Il silenzio non è vuoto.
La cattiveria non è emancipazione.
L’invidia non è competizione.
E la sguaiataggine non è libertà.

3 commenti:

  1. Alfred Kolleritsch
    Ora qui
    C’è il sole nella stanza,
    rimane un fiore,
    una mano cerca
    la storia dell’altra.
    Il tempo ci accetta.
    La sua unica pretesa.

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  2. c'è sempre una logica nella nostra assenza...

    enjoy the silence...

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  3. Sei ricca. Come pochissimi!
    e
    Scrivi silenzi, noti l'inesprimibile, fissi vertigini"

    i fiori con le tue cure crescono forti e capaci di resistere anche se sono esposti

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